Dagli operatori
Ho sentito fin dall’inizio il desiderio di applicare quotidianamente il metodo nel mio lavoro percependone il grande potenziale sia come strumento di valutazione sia come strumento riabilitativo. Il punto di vista che fornisce la valutazione con il metodo Sam e il successivo percorso riabilitativo è per me oggi uno strumento fondamentale in quanto mi permette di attuare un intervento mirato nel rispetto delle caratteristiche individuali della persona.
Lavorare sui “mattoni” significa partire dalle fondamenta e mi sono resa conto che anche quando i risultati non sono ancora visibili, si sta creando un cambiamento nascosto su circuiti così sofisticati che richiedono tempo e insistenza per trasformarsi e sedimentarsi, ma nel momento in cui si evidenziano si coglie il grande lavoro fatto.
Francesca – 2022 – tnpee
Il Metodo SaM ci dà la possibilità di approfondire l’importanza del binomio corpo – mente e di come le esperienze ricavate dal corpo giocano un ruolo essenziale per lo sviluppo della mente.
Il nostro bisogno biologico di connetterci con gli altri è ciò che dà scopo e significato alle nostre azioni, alle nostre parole e alla nostra stessa esistenza. E così, quando consideriamo i modi per connettersi emotivamente l’uno con l’altro, capiamo quanto sia fondamentale il movimento per consentire al bambino di impegnarsi in un tale flusso. Il metodo SaM rappresenta una guida nella comprensione dell’assetto multicomponenziale del movimento e pone le basi per lo sviluppo di nuove strategie di trattamento dei disordini del neurosviluppo in età evolutiva.
Silvana NPI
Per me conoscere il Metodo Sam significa possedere un punto di vista privilegiato: poter osservare il movimento di un bambino nei suoi elementi più specifici e creare un progetto terapeutico per migliorare la sua coordinazione motoria. La caratteristica del metodo che più mi affascina è la possibilità di poterlo utilizzare, modulando le attività, per problematiche diverse: dalla difficoltà di organizzazione della bi-manualità alle operazioni sulle immagini mentali fino alla metacognizione.
Nadia – 2023 – TNPEE – autismo e disturbi del neurosviluppo
Ho sperimentato la possibilità di applicare il Metodo SAM in diverse patologie e disturbi del neurosviluppo con esiti positivi e condivisibili con le famiglie. La conoscenza del Metodo è di fondamentale supporto alla mia pratica clinica grazie alle solide basi neuroscientifiche, ad una rete professionale di sostegno, ad una struttura chiara e definita che favorisce il ragionamento clinico.
È inoltre di supporto alla mia modalità personale di “stare” con il paziente, agendo in modo implicito su una strutturazione dello spazio del corpo e di quello relazionale regolata e attenta ai bisogni dell’altro.
Marta – 2023 – TNPEE – disturbi del neurosviluppo
Da terapista ho apprezzato e continuo ad apprezzare in modo sempre più consapevole la sperimentazione, nel corpo e nella mente, di uno dei concetti teorici fondamentali del metodo SaM quale è L’intenzione. dietro a questo aspetto si cela la reciprocità del potere dell’azione propria e dell’altro. L’intenzione chiara e determinata dell’operatore agisce come espressione della propria conoscenza e induce nel paziente l’azione volontaria. L’intenzione è il primo motore che induce ad agire nell’ambiente per raggiungere uno scopo.
Francesca – TNPEE
Abbiamo proposto l’applicazione del metodo SaM in ambito geriatrico: dopo un’attenta osservazione e le opportune valutazioni di ospiti istituzionalizzati sono emerse le maggiori criticità nelle aree relative alla percezione del proprio corpo (propriocezione) e degli stimoli ambientali, con il conseguente deficit di rielaborazione e mentalizzazione degli stimoli stessi. Abbiamo notato inoltre, a causa del comune disorientamento temporale, una forte compromissione nella capacità di lettura e comprensione del contesto nelle sue componenti temporali.
Questi aspetti vanno poi uniti alla necessità di offrire uno spazio dove poter portare ed elaborare le proprie emozioni, oltre ad un ambiente relazionale inclusivo.
Proprio per quest’ultimo motivo siamo partite da un’applicazione del metodo in sedute di gruppo, che possano offrire quella dimensione di socialità fondamentale, che talvolta si tende a perdere con l’invecchiamento, oltre a offrire la possibilità di riscoprire la bellezza del contatto e dell’interazione con l’altro.
Per lavorare sulla competenza emotiva sono risultate molto utili attività base e attività di integrazione multimodale declinate in lavori di coppia, dove fondamentale è sentire ciò che l’altro ci fa sentire o osservare ciò che l’altro ci mostra.
Centrale è lasciare spazio a vissuti ed emozioni che possono essere rappresentati e raccontati e dare spazio agli aspetti interiori e profondi che ciascuna persona porta.
Per lavorare invece sull’orientamento spazio – temporale, abbiamo proposto un percorso di sedute che conduce all’utilizzo di mappe mentali e linee del tempo funzionali al lavoro su alcune dimensioni della quotidianità.
Esercizi quali movimenti ritmici nello spazio peripersonale, contatti puntuali e manipolazione di materiali si sono rivelati invece molto utili se applicati a gruppi che hanno come obiettivo il mantenimento delle minime autonomie residue.
Elda e Alessandra – TERP
Il metodo SaM è ormai da anni un valido strumento nella mia cassetta degli attrezzi da terapista. Anzi, penso sia quello che uso di più grazie alla flessibilità e personalizzazione che permette nei confronti dei bisogni specifici dei miei pazienti. La formazione al Metodo ti permette di vedere il tuo lavoro con lenti nuove – anche quando magari stai proponendo altre attività – come una forma mentis nuova e sempre efficace. Certamente richiede un po’ di studio e di pratica, ma proprio per questo è una risorsa preziosa che produce grande consapevolezza nella pratica clinica stimolando osservazione e ragionamento continuo, oltre che soluzioni realmente efficaci per le fatiche che i pazienti portano. L’attività associativa poi è una risorsa straordinaria: ad ogni riunione mi porto a casa un concetto nuovo, un errore sistemato, un nuovo spunto per le prossime sedute o per argomenti da approfondire, oltre che la consapevolezza di fare parte di una splendida comunità pensante sparsa per l’Italia.
Nicoletta – TNPEE